Chiesta la convocazione di un incontro con i ministri del Lavoro, Sviluppo economico e Trasporti, per trovare un accordo sulla cassa integrazione da applicare ai circa 1.500 dipendenti
di Davide Madeddu

Chiesta la convocazione di un incontro con i ministri del Lavoro, Sviluppo economico e Trasporti, per trovare un accordo sulla cassa integrazione da applicare ai circa 1.500 dipendenti
2′ di lettura
Si torna al tavolo ministeriale. La vertenza sul futuro dei lavoratori di Air Italy, la compagnia aerea sardo qatariota in liquidazione da febbraio non si sblocca e i liquidatori chiedono un intervento del Governo. O meglio la convocazione di un incontro con i ministri del Lavoro, Sviluppo economico e Trasporti, per trovare un accordo sulla cassa integrazione da applicare ai circa 1.500 dipendenti sull’orlo del licenziamento distribuiti tra l’hub di Malpensa e quello di Olbia. A motivare il passaggio a un livello più alto di interlocuzioni i tre incontri dei giorni scorsi conclusi con un nulla di fatto tra l’azienda e i sindacati.
Cassa integrazione e dopo?
Da settembre e per dieci mesi i dipendenti Air Italy potranno giovarsi della cassa integrazione ma quello che spaventa è la fase successiva. Aspetto all’attenzione delle organizzazioni sindacali. A sollecitare un intervento istituzionale di alto livello, con il coinvolgimento del ministero dei Trasporti e di quello dello Sviluppo economico e Lavoro era stato anche il segretario della Filt Trasporti Arnaldo Boeddu. “Nell’ultima riunione l’azienda ci ha comunicato di avere provveduto al pagamento relativo alla copertura sanitaria integrativa e ha dato la disponibilità ad accogliere eventuali richieste di anticipazione di Tfr salvo smaltimento di tutte le ferie ed altri istituti maturati.Infine ci sarebbe un ulteriore contributo in merito ai percorsi di politiche attive che saranno poste in essere dalle due regioni interessate Sardegna e Lombardia – dice Boeddu – ma si tratta di aperture totalmente inadeguate e insufficienti”.
La questione licenziamenti
Nodo da sciogliere è la questione dei licenziamenti che i sindacati vorrebbero evitare “anche perché nel frattempo potrebbero esserci delle opportunità”. Una distanza che ora si cercherà di colmare con l’intervento superiore. Nella lettera inviata ai ministeri del Lavoro, Sviluppo economico e Trasporti, oltre che alle Regioni interessate (Sardegna e Lombardia) i liquidatori Enrico Laghi e Franco Maurizio Lagro chiedono la convocazione di tutte le parti, compresi sindacati e azienda. Motivo del vertice, alla luce “della novità della misura di Cassa integrazione come modificata dal decreto legge 104/2020” la necessità di verificare la sussistenza di specifici percorsi di politiche attive da parti delle Regioni interessate”.
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